La delegazione dell’ANVRG col medagliere associativo, il 9 febbraio alla commemorazione dei caduti per la difesa della Repubblica Romana all'interno del Mausoleo-Ossario Garibaldino al Gianicolo. Da sinistra: i soci Giuseppe Leardi, Emilio Carbone, Alberto Giacopello e Fabio Pietro Barbaro, presidente della sezione di Roma

Federazione Italia Centrale

Gianfranco Paris

Commedia in dialetto e corteo storico. Allo scopo di coinvolgere alla ricorrenza del 170°  della Repubblica Romana il maggior numero possibile di cittadini, la Sezione di Rieti dette incarico al socio Francesco Rinaldi, commediografo di lungo corso, di preparare un testo che descrivesse la vita della città di Rieti nei tre mesi della presenza di Garibaldi nel capoluogo della Sabina dal 29 gennaio al 13 aprile1849.

I fatti erano ben descritti nel libro di Angelo Sacchetti Sassetti “Rieti nel Risorgimento”, scritto alla fine dell’ottocento e ben documentato, che descrive nei dettagli quel che accadde in quei giorni nella sonnacchiosa città papalina. Il testo, scritto in dialetto reatino per renderlo più aderente allo spirito popolare, ha consentito allo stesso Rinaldi ed al socio Sergio Luzi di mettere in scena una rappresentazione gustosa e dettagliata delle gesta dei volontari e delle famiglie reatine nei confronti di Giuseppe e Anita. Scenette gustose che hanno condito la storia di aneddoti e di sentita partecipazione popolare nelle quali l’ha fatta da padrone Michele D’Alessandro, in rigoroso poncho e berretto, nella veste del Generale Garibaldi.

La commedia è stata rappresentata al teatro Vespasiano di Rieti in due matiné riservati agli alunni delle scuole cittadine e in due serate riservate al pubblico, che hanno registrato il tutto esaurito.

Il 10 febbraio, prima dell’ultima rappresentazione della commedia “E’ Réenutu Garibbardi” l’Associazione Orizzonti Sabini ha organizzato un corteo in costume ottocentesco, al quale hanno partecipato gli attori delle commedia, che ha sfilato per la città nelle due vie principali che registrarono la presenza di Garibaldi sia durante la repubblica Romana del 1849 che in occasione della Campagna dell’Agro romano del 1867.

Garibaldi e Anita in biga, accompagnati da uno stuolo di figuranti e dalla Fanfara Garibaldina di Rieti, diretta dal M° Luca Gianni e costituita nell’occasione da giovani musici locali, hanno sfilato tra una folla compiaciuta che ha gradito molto il ricordo alla memoria collettiva di quella epopea vissuta con intensità dalla intera popolazione.

Giunti a Palazzo Colelli, dove Giuseppe ed Anita vissero dal 26 febbraio al 13 aprile del 1849, situato nella odierna via Garibaldi, il corteo ha reso omaggio alla targa ricordo ivi posta alla fine dell’Ottocento, mentre i cittadini hanno potuto visitare l’interno della casa ancor oggi addobbata con i mobili dell’epoca.

E’ all’interno di questo palazzo che la sera del 3 febbraio la presidente della Commissione gemellaggi del comune di Rieti, sig.ra Occhiodoro, unitamente alla signora Acuti ed alla presenza della marchesa Colelli, madre del Marchese Giovanni erede dell’ospite dei Garibaldi, ha dato l’annuncio che il comune di Rieti ha intrapreso un rapporto di collaborazione con il comune di Laguna in Brasile, città natale di Anita, finalizzato a realizzare un gemellaggio.

 

L’intervento nelle scuole – A partire dal 10 gennaio è iniziato il ciclo di lezioni concordato con i dirigenti degli Istituti scolastici della Sabina i quali hanno risposto con favore all’iniziativa di far conoscere, oltre che la storia della Repubblica Romana che in Sabina ha registrato vari episodi importanti, soprattutto la conoscenza della costituzione della Repubblica Romana che è stata illustrata comparandola con il testo della costituzione della Repubblica Italiana. In questo lavoro si sono distinti Gino Martellucci e Luigi Tozzi per la parte storica, Francesco Rinaldi e Michele D’Alessandro (Garibaldi) per gli interventi coreografici, Gianfranco Paris per la comparazione tra la costituzione della Repubblica Romana e quella della Repubblica Italiana.

Al Liceo artistico di Rieti, il 14 gennaio è intervenuto il dott. Mario Di Napoli, già presidente dell’AMI, il quale ha tenuto una lectio magistralis molto apprezzata. Il programma delle lezioni ha interessato sia le scuole medie superiori sia quelle inferiori che vi hanno partecipato con vero entusiasmo suscitando un grande interesse anche negli insegnanti.

Vi hanno partecipato attivamente i licei pedagogico, artistico, classico, cconomico, le scuole medie Angelo Sacchetti Sassetti, l’Istituto comprensivo di Contigliano-Greccio.

 

Mostra – Il 16 gennaio è stata inaugurata una mostra di documenti della Repubblica Romana presso l’Archivio di Stato di Rieti. La mostra è stata organizzata dall’Archivio diretto dal dott. Roberto Lorenzetti e curata dalla dott.sa Maria Giacinta Balducci, già vice direttrice della struttura. L’Archivio di Stato di Rieti contiene una grande quantità di documenti che riguardano la Repubblica Romana. In particolare tutta la documentazione attinente alla formazione della prima Legione Italiana, come noto completata da Garibaldi nella città di Rieti, e quella relativa alla permanenza dello stesso Generale con la moglie Anita nel Palazzo Colelli. La presenza di Garibaldi a Rieti e la sua partecipazione ai lavori della costituente della Repubblica Romana, unitamente ai 4 reatini Vincentini, Battistini, Maffei e Simeoni, ha reso ancor più cospicua la presenza di documenti.

La mostra è stata inaugurata con una dotta conferenza del prof. Domenico Scacchi, dell’Università di Roma III, e con una foltissima partecipazione di autorità cittadine e di pubblico. La stessa è stata visitata nei giorni successivi da molte classi delle scuole della Sabina accompagnate dai professori. Con essa l’Archivio di Stato, che ha partecipato attivamente a tutta la realizzazione del 170°, ha dato un contributo determinante alla conoscenza della storia locale nel territorio.

 

Paganico e Collalto Sabino – Il fine settimana del 23 e 24 febbraio ha registrato la celebrazione del 170° anniversario della Repubblica romana nei comuni di Paganico Sabino e Collalto Sabino. I due centri della valle del Turano hanno voluto ricordare ai loro cittadini gli eventi di cui furono protagonisti nel 1849 quando la città di Rieti ospitò Giuseppe Garibaldi per la formazione della Prima Legione italiana in difesa della Repubblica e dove visse anche con la moglie Anita. Entrambi hanno dato vita ad una mostra di documenti reperiti negli archivi comunali dal ricercatore prof. Gregorio Gumina che riguardano la vita amministrativa di quell’epoca e che dimostrano come la Repubblica romana nella sua breve vita fu capace di mettere in moto processi politici nuovi con notevolissimo anticipo rispetto ai naturali processi storici.

Le due giornate, fortemente volute dai due sindaci Danilo D’Ignazi di Paganico e Maria Pia Mercuri di Collalto, sono state organizzate con la partecipazione attiva dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini che vi ha partecipato con la presidente Annita Garibaldi Jallet, con il presidente della Federazione centro-Italia Gianfranco Paris e del vicepresidente Luigi Petrocchi. La Garibaldi ha sottolineato l’importanza che ebbe il breve esperimento politico romano nella storia nazionale e l’avv. Gianfranco Paris ha illustrato il valore della Costituzione di quella Repubblica, che fu il primo esperimento concreto di stato organizzato nella forma di repubblica democratica a sovranità popolare.

A Paganico è intervenuta anche la Fanfara garibaldina di Rieti diretta da Luca Gianni, di recente costituita per iniziativa di Francesco Rinaldi, lo stesso che, unitamente a Michele D’Alessandro nella parte di Giuseppe Garibaldi, ha fatto rivivere alcuni momenti storici dell’epoca ed ha attivato momenti ludici riferiti all’epoca della Repubblica. A Collalto, sempre Rinaldi e D’Alessandro hanno ripetuto la performance con grande gradimento del foltissimo pubblico che ha partecipato con notevole interesse ad entrambe le manifestazioni. Quella di Paganico ha registrato anche una conferenza del prof. Gumina sulla rivolta del pane e delle mole del 1848 nella valle del Turano e quella di Collalto si è conclusa, dopo il ricordo dell’eccidio di Collalto del 1860, con la cerimonia di ricordo dell’eccidio stesso, che si è tenuta nella piazza San Gregorio dove furono trucidate 4 persone, tra le quali l’eroico Carlo Latini, ad opera di briganti che sostenevano il regno dei Borbone. La strage di Collalto è stata rievocata da una relazione tenuta dal ricercatore prof. Gregorio Gumina.